mercoledì 16 febbraio 2011

Art. 23 Merito e censo

La legge 240 è una miniera d'assurdità. Ma, al contrario che nella vita comune, l'assurdo è legge.
Chi insegnerà nella nostra università? Pietro Greco punta il faro su quest'aspetto su l'Unità dimostrando che solo i "ricchi" signori potranno avere conferito un incarico di insegnamento. Il censo diventa per legge requisito di merito per trasmettere cultura, credo sia un unicum nella nostra legislazione nazionale. Il Coordinamento Precari Università (CPU) ha qui chiarito meglio la situazione: restano i contratti di insegnamento come quelli attuali (e non si potranno dare a titolo gratuito) mentre quelli di "alta qualificazione" hanno il requisito aggiuntivo del censo. Insomma non si può essere "altamente qualificato" se non si ha un buon reddito! Evviva!

Un'altra assurdità riguarda gli assegni di ricerca: il conferimento di nuovi assegni ed il rinnovo/proroga dei vecchi è al momento bloccato. E non si sa per quanto. La famigerata legge, all'art. 22 comma 7, prevede che: "L'importo  degli  assegni  di  cui  al  presente  articolo è determinato dal soggetto che intende conferire gli assegni  medesimi, sulla base di un importo minimo stabilito con decreto del Ministro.". Peccato che del Decreto non ci sia nemmeno l'ombra. Tutto bloccato: dopo il decreto, l'Università dovrà adottare un proprio regolamento e questo dovrà essere approvato dal Senato Accademico (quale? il nuovo, dopo l'approvazione dello statuto da parte del ministero! Campa cavallo!). La nostra amministrazione sta cercando di mettere una pezza... ma quanti altri rattoppi saranno necessari?
A proposito si può leggere la posizione della FLC CGIL.
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