Ho scoperto che esiste su Facebook un gruppo di raccolta di informazioni sugli esiti del bando FIRB "Futuro in Ricerca". La rabbia e delusione che traspare è enorme ed è ancora una volta la misura di quanto la situazione del precariato in ricerca sia esplosiva. E' molto interessante dare un'occhiata alle valutazioni dei progetti che molti ricercatori stanno mettendo a disposizione di tutti. La qualità, addirittura l'eccellenza, di molti progetti, è chiaramente dimostrata, così come è dimostrato come questo bando rappresenti ormai un'ennesima occasione mancata, una colossale presa in giro, a fronte di una disperata e qualificata dimostrazione di capacità di fare. A volte sono portato a pensare che distrugga di più una delusione collettiva di questa portata che la mancanza assoluta di possibilità di finanziamento.
In ogni caso vale la pena seguire quanto questo gruppo che definirei di autocoscienza riuscirà a far venire fuori.
Sullo stesso argomento, vi segnalo il commento di Giuliano Volpe, rettore dell'Università di Foggia, sui risultati della valutazione dei progetti FIRB "Futuro in Ricerca" che delinea una specie di conventio ad excludendum nei confronti degli atenei meridionali. Su quanto l'ipotesi dell'esistenza di un patto esplicito sia veritiera, è naturalmente difficile pronunciarsi.
In realtà, guardando i numeri, vi si può scorgere una traccia di qualcosa di più subdolo: nella valutazione della qualità di un progetto (avvenuta spesso in maniera monocratica!) ha pesato un pregiudizio diffuso basato sulla bassa cultura imperante piuttosto che su dati oggettivi.
Grazie per le segnalazioni a Peppe Liberti ed a Enrico Natalizio.
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3 anni fa
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