mercoledì 29 giugno 2011

Come un sasso nello stagno

Riporto la delibera della prima assemblea aperta sulle modifiche proposte finora allo statuto da parte della commissione. Al di là del contenuto, che pure è denso, quello che trovo tanto buono da esser insperato è che a tale risultato siamo arrivati al termine di un confronto sereno, aperto e partecipato. Finalmente.

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Deliberato, unanime, dell’assemblea convocata dai 222 firmatari del documento “Per discutere del nostro futuro prossimo” tenutasi il 22 giugno 2011

L’assemblea ribadisce con forza, a quasi cinque mesi dall’avvio del processo, le perplessità sul metodo di lavoro sin qui adottato e la forte preoccupazione riguardo al possibile esito finale del lavoro in corso per la stesura del nuovo statuto dell’Università della Calabria espresse nel documento “Per discutere del nostro futuro prossimo” che è stato sottoscritto da oltre 220 membri della comunità universitaria.

In particolare, l’assemblea chiede alla Commissione per la riforma dello statuto di rivedere alcune delle decisioni assunte sin qui, e al Senato Accademico ed al Consiglio di Amministrazione di esprimersi sin d’ora sulla opportunità che esse siano modificate.

L’assemblea ha individuato tre questioni prioritarie su cui chiede che vengano riviste le decisioni assunte. Esse sono relative a:
(a) Dipartimenti;
(b) Senato Accademico;
(c) Consiglio di Amministrazione.

Dipartimenti

L’assemblea chiede:

1. che venga eliminato il vincolo sul numero massimo di Dipartimenti che possono essere attivati;

2. che venga prevista una soglia minima di docenti e ricercatori al di sotto della quale il Dipartimento viene automaticamente disattivato significativamente più bassa (ad esempio 40) di quella minima necessaria perché un Dipartimento possa essere attivato (50).

La decisione di attivare o disattivare un Dipartimento non può essere basata esclusivamente sulla sua numerosità.

L’assemblea chiede:

3. che venga introdotta la norma che ciascun Dipartimento debba definire un progetto delle attività didattiche e scientifiche che intende realizzare e dei risultati, oggettivamente verificabili, che intende conseguire e che tale progetto venga sottoposto ad un processo di valutazione. Nel caso in cui tale valutazione dovesse essere negativa, il Senato Accademico sarà chiamato ad esprimersi sullo scioglimento del Dipartimento.

Inoltre, l’assemblea chiede:

4. che - a prescindere dal processo di definizione del nuovo statuto e dalle attività di valutazione in essere interne (NIV) ed esterne in fieri (ANVUR) - il Senato Accademico ed il Consiglio di Amministrazione deliberino l’immediata attivazione di un sistema permanente di ateneo di valutazione delle attività didattiche, scientifiche ed amministrative, che operi sulla base di criteri e di obiettivi predeterminati e condivisi.

Senato Accademico

L’assemblea chiede:

5. che il Senato Accademico non possa essere presieduto dal Rettore;

6. che lo statuto non rimandi tale materia a successive regolamentazioni, ma (i) individui le aree scientifico-disciplinari che la composizione del Senato è chiamata a rispettare nelle aree CUN, e (ii) specifichi norme elettorali tali da assicurare una rappresentanza nel Senato di tali aree scientifico-disciplinari proporzionale al numero di docenti e ricercatori dell’ateneo che vi ricadono;

7. che lo statuto preveda per l’elezione dei membri del Senato diversi dai Direttori di Dipartimento, dagli studenti e dal personale tecnico-amministrativo un elettorato attivo e passivo unico che coincide con l’insieme dei professori ordinari, associati e ricercatori dell’ateneo, definendo norme elettorali che garantiscano il soddisfacimento del vincolo previsto dalla legge che almeno due terzi dei membri del Senato siano “docenti di ruolo”.

Consiglio di Amministrazione

L’assemblea esprime grande preoccupazione per le possibili implicazioni in termini di rappresentatività, qualità ed efficacia del governo dell’ateneo delle decisioni assunte sin qui dalla Commissione per la riforma dello statuto relativamente alla designazione o alla scelta dei membri del Consiglio di Amministrazione.

L’assemblea chiede:

8. che la designazione o la scelta dei membri del Consiglio di Amministrazione non avvenga attraverso la definizione di “listini” da parte dei candidati alla carica di rettore, ma che tale designazione o scelta sia realizzata successivamente all’elezione del rettore attraverso meccanismi che garantiscano un’equilibrata distribuzione delle responsabilità tra i diversi organi di governo dell’ateneo e le esigenze di funzionalità del Consiglio di Amministrazione.

Infine, l’assemblea chiede:

9. che la Commissione per la formulazione della proposta di riforma dello statuto si impegni a completare i lavori entro il 30 settembre, in modo da garantire un tempo adeguato per una serena ed efficace valutazione della proposta per il nuovo statuto, non solo da parte degli organi chiamati ad approvarla o respingerla, ma anche da parte della comunità universitaria.

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